PELLEGRINAGGIO LAICO DEL LICEO ALLE PIETRE DI INCIAMPO DI MONDOVI’

Martedì 3 giugno 2025 le classi 3A del Liceo Classico e 3P e 3R del Liceo Scientifico hanno effettuato un'uscita didattica per ...

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Martedì 3 giugno 2025 le classi 3A del Liceo Classico e 3P e 3R del Liceo Scientifico hanno effettuato un’uscita didattica dalle 11,50 alle 13,40 per sostare presso alcune delle Pietre di Inciampo (o, più correttamente, Pietre della Memoria) posizionate in diversi luoghi della città di Mondovì. L’attività è iniziata presso i Giardini del Belvedere, luogo in cui il gruppo ha incontrato il Prof. Gigi Garelli, Direttore dell’Istituto Storico della Resistenza e della Società Contemporanea di Cuneo. Coadiuvato dagli interventi del Prof. Stefano Casarino, egli ha illustrato con le sue spiegazioni il percorso, evidenziando l’importanza della memoria e delle singole vicende legate a tali “pietre”.
Le classi si sono dirette in Via Francesco Gallo, appena di fronte al Duomo, dove è stata esposta in primo luogo l’iniziativa delle pietre d’inciampo, proposta originariamente nel 1992 dall’artista tedesco Gunter Demnig, e, in seguito, la vicenda di Adolfo Vietto (deportato a Dortmund e ivi morto nel 1944), proprio al cospetto della pietra d’inciampo a lui dedicata. Da qui la comitiva ha toccato i punti più importanti, nei quali rivive il ricordo delle vittime monregalesi della Seconda Guerra Mondiale, ovvero le lapidi poste sul muro di sostegno della scalinata che porta alla Chiesa di San Francesco Saverio (meglio conosciuta come la Missione), questa volta dedicate a partigiani trucidati sul luogo; la pietra d’inciampo in Via di Vasco, qualche decina di metri oltre l’ex Tribunale, in onore di Andrea Sella Camilla; le tre targhette dei fratelli Levi (Pia, Aldo e Beniamina) disposte presso i portici di Via Sant’Agostino. Qui il Prof. Casarino ha posto in risalto l’importanza di alcune figure (su tutte, gli avvocati) nella lotta contro il nazifascismo, mentre il Prof. Garelli ha approfondito l’aspetto del campo di concentramento di Borgo San Dalmazzo, oggi poco noto ai più benché fosse uno snodo centrale della deportazione cuneese. Dal piccolo comune all’imbocco delle valli Vermenagna, Stura e Gesso, infatti, si alternavano treni regolari e altri strapieni di vittime innocenti, trasportate prima a Drancy (presso la capitale francese) e poi nei grandi campi di concentramento dell’Europa centro-settentrionale.
Successivamente il gruppo si è fermato presso Corso Statuto per accennare alla vicenda di Marco Levi, imprenditore monregalese ebreo, proprietario della fabbrica Ceramica Besio, vissuto fino al 2001 nel centro di Breo. L’uscita didattica, apprezzata dalle classi, ha suscitato grande interesse, poiché non si è limitata ad una semplice narrazione delle singole vicende degli internati in questione – già in sé fondamentale e capace di delineare con dettagli unici e sempre nuovi l’orribile contesto della Seconda Guerra Mondiale – ma ha colto le cause e i meccanismi profondi del periodo, quali la propaganda priva di scrupoli, l’imposizione di obbedienza e totale sudditanza, la passività, assumendo così le sembianze di un’autentica lezione di Storia e di Etica.
Tommaso Borsarelli, 3 A

 

PELLEGRINAGGIO LAICO - Foto 1

PELLEGRINAGGIO LAICO - Foto 2

 

PELLEGRINAGGIO LAICO - Foto 3