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Nell’Aula Magna della Scuola di Musica giovedì 28 Aprile il Dr. Franco Chittolina, Presidente di A.P.I.C.E. (Associazione Per l’Incontro della Culture Europee), ha incontrato i ragazzi delle classi 2 A e 4 A del Liceo Classico, 2 S del Liceo Sportivo e 3 A del Liceo Scientifico, per fornire un inquadramento generale e focalizzare i complessi temi che riguardano l’attuale conflitto russo-ucraino attraverso la riflessione, il dialogo e il confronto su temi fondamentali come la libertà, la democrazia, la resistenza all’invasore.

É stato sottolineato quanto sia necessario evitare l’indebolimento delle nostre democrazie, messe in pericolo dall’aggressione della Russia alla popolazione ucraina, con la conseguente possibilità del diffondersi del conflitto a tutto il territorio europeo.

Dalle risposte che l’Unione Europea, guidata da Ursula von der Leyen, sarà in grado di dare alle tre principali emergenze in atto (umanitaria, economica e politica) dipenderà il nostro futuro. È importante rispondere all’emergenza umanitaria dando accoglienza e solidarietà ai profughi in uscita, aprendo le frontiere e rendendoli così cittadini comunitari; all’emergenza economica, trovando accordi energetici tra i 27 Paesi membri e percorrendo quel sentiero, temuto e perciò abbandonato da alcuni Stati anni or sono, del nucleare, ma tenendo sempre vivo l’obiettivo di salvaguardare il pianeta, l’ambiente, il clima, perché le conseguenze provenienti dall’uso di bombe atomiche o anche solo dall’imperizia nella gestione del nucleare avvierebbero un processo privo della possibilità di tornare indietro. Ultima, ma non meno importante, l’emergenza politica, che ha messo a nudo l’incapacità del governo europeo di creare una propria strategia di sicurezza e di difesa; incapacità, questa, evidenziata dalla mancanza di reazione, rapida e coesa, come posto in luce dall’accettazione della perdita della Crimea: l’Europa è stata sonnambula, a giudizio del nostro relatore.

È essenziale, per evitare il baratro, attivare una visione a 360 gradi, imparare ad inquadrare e a connettere in una visione olistica tutta la complessa problematica dei rapporti tra gli Stati, sia all’interno che all’esterno della UE: basta, d’altronde, osservare un planisfero per constatare quanto sia piccola la nostra Europa - definita acutamente da Paul Valéry “un piccolo promontorio del continente asiatico”, che deve trovare un difficile equilibrio, barcamenarsi tra le superpotenze di ieri (USA e Russia) e di oggi (Cina). “Spetterà certamente a noi, alle giovani generazioni – dice l’allieva Noemi Minetti della 4 A Classico, certamente a nome dei più acquisire - piena consapevolezza di ciò, rafforzare sempre di più una comune cultura europea, innovare i logori meccanismi di molte procedure e di molti istituti europei. In fondo, questo conflitto potrebbe servire a ridurre i nazionalismi e i sovranismi che si dimostrano sempre più autentiche calamità per la storia di tutta l’umanità”.

   

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