Un grigio e piovoso pomeriggio di uno strano maggio ha compreso non solo l’atteso riaccendersi di una sfavillante notte del Liceo Classico in presenza (finalmente!), ma anche la gioia di un’intera comunità che ha avuto occasione di ritrovarsi.
Dopo un anno ancora molto impegnativo e incerto a causa del protrarsi della pandemia, l’Aula Magna dell’Istituto Alberghiero “G. Giolitti”, grazie alla collaborazione tra i due Dirigenti Scolastici, la Prof.ssa Donatella Garello, e il Prof. Bruno Gabetti, ha accolto il lavoro svolto con caparbietà, entusiasmo, e voglia di regalare emozioni, da un capitale di grande valore umano, formato da alunni e docenti del “nostro” Liceo Classico, Legami e sentimenti importanti, come la ciceroniana amicitia, la virtus, la sapientia e lo studium che sono di casa nella nostra Scuola, hanno permesso il confronto e la realizzazione di idee diverse, sotto l’occhio attento del Prof. Stefano Casarino e dei coordinatori, gli studenti Sofia Cigliutti, Lodovica Ciafardone, Gabriele Tala e Giulio Lucentini, e col plauso dell’attuale Amministrazione Comunale, rappresentata dal Sindaco in persona, Avv. Paolo Adriano, sempre disponibile ad intervenire e a dimostrare la sua spiccata sensibilità per tutto ciò che è cultura. Abbiamo spaziato dalla messa in scena di spettacoli teatrali alle performances musicali, sia classiche sia rock, ai tableaux vivant, particolarmente apprezzati ed applauditi, alla presentazione del libro Dante immortale a 700 anni dalla morte, realizzato grazie alla collaborazione del prof. Stefano Casarino con il dott. Giovanni Cera, il prof. Dario Raschieri, e con Don Andrea Rosso. Il delizioso volumetto, come è stato definito nella recensione della Prof.ssa Giuliana Bagnasco, è nato dalla voglia di mettere per iscritto le due giornate di Convegno, tenutosi alla fine del 2021, per l’esposizione della mostra fotografica “Dante fotografo e poliglotta”, curata dal dr. Cera. Grazie al percorso elaborato tra letteratura, arte, fotografia, filosofia e teologia possiamo meglio comprendere come il Sommo Poeta, vissuto sette secoli fa, possa quotidianamente aiutarci ad affrontare, esattamente come fece lui, un percorso di crescita non solo umano ma anche spirituale, di apertura, passione, bontà: uno stimolo per il futuro, capace di permetterci di leggere, in chiave di “desiderio”, tutta la vicenda esistenziale di ogni uomo di ogni tempo. Ne fu esempio, tra gli altri, Armida Borelli, la co-fondatrice dell’Istituto Giuseppe Toniolo di Studi Superiori, in qualità di garante e fondatore dell’Università Cattolica, luogo di riflessione e formazione di altissimo livello, che è stata beatificata nel Duomo di Milano lo scorso 30 Aprile e che ebbe nella frase “l’ideale vale più della
vita” il suo motto ispiratore. Ma tornando alla Notte del Classico: è stato stupefacente constatare come le ore siano passate in fretta, nel costante e coerente alternarsi di attività, che hanno focalizzato il tema della guerra (con inevitabile allusione all’attuale conflitto russo-ucraino) e quello del dolore, ma anche quelli della gioia, della risata aristofanesca
demolitrice di falsità e foriera di salvifiche utopie e della riflessione shakespeariana sulla natura dell’uomo.
Fusione di antico e moderno, intreccio polifonico di voci ed emozioni, la Notte del Classico è stata una fantastica occasione di incontro tra studenti ed ex-studenti, tra familiari degli uni e degli altri, tra docenti anche di indirizzi diversi: l’espressione di una comunità vivace e inclusiva, scaturita dalla passione della vera cultura, quella che unisce sempre e non divide mai.
E oltra ad allietare menti ed anime, grazie all’eccezionale disponibilità della Prof.ssa Caterina Tomatis e della “nostra” Tiziana, abbiamo rifocillato anche i provati corpi e deliziato le nostre pance con un lauto rinfresco: perché anche saper mangiare e condividere le gioie del convivio è cultura, come ci hanno magnificamente insegnato i Greci e i Latini.
Noemi Minetti
4A CLASSICO