Il Liceo Classico al Certamen Ciceronianum Arpinas 2025

Anche quest’anno il Liceo “Vasco-Beccaria-Govone” ha partecipato alla XLIV edizione (8-11 maggio 2025) del Certamen Ciceronianum di Arpino (FR) ...

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Anche quest’anno il Liceo “Vasco-Beccaria-Govone” ha partecipato alla XLIV edizione (8-11 maggio 2025) del Certamen Ciceronianum di Arpino (FR), un’occasione unica per i “latinisti” frequentanti le classi quarta o quinta di mettere a frutto le loro conoscenze e la loro sensibilità linguistica nella più prestigiosa competizione internazionale di traduzione dal latino di Cicerone.

Il Certamen, infatti, consiste in una prova di cinque ore in cui viene richiesto ai partecipanti di confrontarsi con un passo tratto da un’opera di Cicerone, nativo proprio di Arpino, traducendolo e commentandolo. La traccia su cui si basa la sfida è molto libera, in modo che i ragazzi possano tentare di far emergere il loro elaborato tra tutti gli altri secondo le loro personali doti di intuito, perizia, memoria e, soprattutto, creatività.

L’edizione di quest’anno ha raggiunto numeri record: 260 studenti provenienti da tredici nazioni diverse (Belgio, Bulgaria, Croazia, Germania, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Polonia, Romania, Serbia, Spagna, Svizzera e Ungheria) e da diciotto regioni italiane.

Dal Piemonte sono state soltanto tre le scuole ad iscrivere degli alunni, tra queste anche il complesso dei Licei di Mondovì che, sotto la scorta attenta del Prof. Stefano Casarino, ha inviato due studentesse di V A, Eloise Ellena e Angelica Musso, e una di IV A, Agnese Bacchiarello.

Al momento tanto atteso (e in parte anche temuto), è stato proposto un passo tratto da un vecchio “amico”: il Laelius vel De Amicitia, opera tra le più studiate ed apprezzate della produzione filosofica ciceroniana per l’originalità e l’attualità del tema trattato, ovvero l’amicizia. In ogni aula – e lo posso confermare da partecipante – alla scoperta del testo si è tirato un sospiro di sollievo, poi ha preso a salire l’adrenalina. I paragrafi presi in esame, il 22 e il 23, sono molto ricchi sia concettualmente che formalmente; la difficoltà del Certamen risiede proprio nell’offrire una traduzione scorrevole e corretta da conciliare con i tanti spunti critici da inserire nel commento: produrre un elaborato completo e soddisfacente diventa complesso in quelle cinque ore che, tutt’a un tratto, risultano quasi insufficienti.

Conclusa la prova, l’umore di tutti era più rilassato: tra sorrisi e abbracci, ha avuto inizio la seconda parte dell’esperienza arpinate, costituita da conferenze sull’oratore, una rappresentazione scenica de “La tempesta” di W. Shakespeare sull’acropoli della città realizzata dai ragazzi della sezione Cambridge del Liceo Classico dell’IIS “Tulliano”, momenti musicali, pasti in graziosi ristoranti immersi nelle campagne laziali e addirittura una visita all’abbazia di Montecassino, con tanto di discorso dell’abate Luca Fallica sui temi della pace e dell’amicitia.

Domenica 11 maggio è avvenuta la premiazione in cui, sorprendentemente (ma non troppo), la nostra Eloise Ellena ha ricevuto la Menzione d’Onore, permettendo al Liceo Classico di Mondovì di figurare magnificamente per il terzo anno di fila nell’ambito di tale Certamen: va ricordato, infatti, che nel 2023 Giulia Salvatico si classificò al decimo posto e nel 2024 Kyrellos Misak al settimo. Eloise commenta così:

 

“Il Fato ha voluto premiarmi: non solo con la Menzione d’Onore da parte del Comune di Fontana Liri, ma facendomi citare per prima durante la celebrazione, cosicché potessi vivere appieno il momento, lusso di cui alcuni vincitori, a causa dell’urgenza di tornare nei luoghi di

provenienza, non hanno goduto. Conserverò per sempre il ricordo della voce del bravo presentatore Francesco Repice che nomina Mondovì, i brividi sulla pelle, il suono del mio nome, l’esultanza dei miei accompagnatori, la corsa confusa verso il palco, neppure visibile dalla nostra postazione – le scale della Chiesa di San Michele Arcangelo –, le strette di mano, la domanda fondamentale: “La passione per il latino da dove arriva?”. Avrei potuto dire tanto, ma ho risposto nel modo che mi sembrava più naturale. Il latino non è una lingua, una cultura, un periodo storico. È come ci esprimiamo, come pensiamo, cosa cerchiamo. Offre tutto ciò che un lettore può cercare. Dai versi virgiliani agli epigrammi di Marziale, dagli struggenti carmina d’amore di Catullo alle ironiche peripezie del Satyricon, dalla divulgazione poetica di Lucrezio agli aneddoti di Svetonio, sono profondamente convinta che ovunque guardiamo possiamo ritrovare la nostra radice latina.”

 

Ancora a nome di tutt’e tre, ci tengo a ringraziare il Prof., che ci ha accompagnate nel lungo viaggio e ha condiviso con noi quest’esperienza, e a sottolineare quanto per noi la trasferta arpinate sia stata unica per confrontarsi con altri studenti di tutta Europa che condividono la nostra stessa passione per il latino, ribadendo che quest’ultimo non è affatto una lingua “morta”, ma un vero e proprio patrimonio culturale più vivo che mai nella nostra quotidianità, a partire dalla più comune e preziosa tra le relazioni umane: l’amicizia.

 

Agnese Bacchiarello, IV A

 

 

Certamen Ciceronianum Arpinas 2025

Certamen Ciceronianum Arpinas 2025